Come scegliere l’app giusta per i pagamenti digitali

L’inarrestabile evoluzione dei pagamenti digitali ha effettivamente trasformato il nostro smartphone in un vero e proprio portafoglio elettronico, capace di gestire ogni tipo di transazione, dai semplici acquisti in negozio ai complessi bonifici istantanei.

Il mercato offre una vastissima gamma di applicazioni, e la scelta di quella più adatta non può limitarsi alla popolarità, ma deve necessariamente basarsi sulle specifiche esigenze di utilizzo, sull’imprescindibile sicurezza offerta e sull’analisi attenta dei costi associati.

I criteri essenziali per la selezione

Quando ci si accinge a valutare un’app per i pagamenti, ci sono quattro fattori cardine da considerare prima di ogni decisione. La sicurezza e l’affidabilità rappresentano la priorità assoluta.

È fondamentale assicurarsi che l’applicazione implementi l’autenticazione a due fattori (2FA), aggiungendo un passaggio di verifica, come un codice temporaneo o l’impronta digitale, oltre alla semplice password. Inoltre, i dati delle carte e del conto devono essere protetti tramite crittografia avanzata e, per i pagamenti contactless, è essenziale la tokenizzazione, che garantisce che l’app trasmetta al POS solo un codice temporaneo (token) anziché il numero effettivo della carta. Un ulteriore controllo va fatto sulla regolamentazione dell’istituto finanziario che gestisce l’app, verificando la sua autorizzazione da parte degli enti di vigilanza competenti.

Il secondo aspetto riguarda le funzionalità e la copertura. È necessario valutare se l’app supporta i tipi di pagamento più frequenti nelle tue abitudini. I pagamenti NFC (Contactless) sono vitali per pagare in cassa semplicemente avvicinando lo smartphone al terminale POS, come avviene con i servizi offerti dai grandi sistemi operativi. Allo stesso modo, sono importanti i pagamenti P2P (Peer-to-Peer), che consentono di inviare o ricevere denaro istantaneamente da amici e familiari.

Infine, per chi interagisce spesso con gli enti pubblici, è cruciale l’integrazione con il sistema pagoPA, utile per saldare multe e tasse direttamente tramite QR code o inserimento manuale, scegliendo app collegate alla piattaforma, potendo usufruire delle varie funzionalità, come i servizi pago pa di Easypol, un’app che è diventata un punto di riferimento nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione.

I costi e le commissioni

Il terzo criterio è relativo ai costi e commissioni. Sebbene molte app siano gratuite per il download e l’uso base, è necessario indagare su eventuali costi nascosti. Bisogna verificare l’esistenza di un costo di apertura o gestione del conto associato all’app.

Sebbene i trasferimenti P2P tra privati siano spesso gratuiti, è bene accertarsi che non vi siano commissioni applicate per l’invio di somme elevate o per transazioni verso conti business.

Inoltre, se l’app include un conto proprio o una carta associata, occorre conoscere i costi di ricarica del saldo e le tariffe di prelievo di contanti, senza dimenticare i tassi di cambio in caso di acquisti in valuta estera.

Usabilità e compatibilità

Infine, l’usabilità e compatibilità rivestono un ruolo non secondario. Un’interfaccia intuitiva e una buona esperienza utente (UX) rendono il processo di pagamento rapido ed efficiente, un dettaglio particolarmente rilevante quando si è alla cassa.

L’app deve garantire la piena Compatibilità del Dispositivo con il tuo sistema operativo, sia esso iOS o Android, e deve supportare la tecnologia NFC sul tuo specifico modello di telefono, se il tuo obiettivo primario è il pagamento fisico contactless.

Spesso, la scelta ottimale consiste nell’adottare due o più app in modo complementare, sfruttando per esempio la comodità per i pagamenti veloci in negozio e affiancando un’app indipendente per i micropagamenti o i trasferimenti tra amici.

La vera chiave di volta risiede nel testare e selezionare l’opzione che offre il miglior bilanciamento tra sicurezza, facilità d’uso e costi in linea con le proprie abitudini di spesa.

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