Mondiali ogni due anni: il progetto che sta scatenando il calcio

Mondiali ogni due anni: il progetto che sta scatenando il calcio

Dopo il caso della Superlega dove pochi club hanno deciso di creare una competizione esterna alla Uefa, parallela a Champions, Europa e Conference League, arriva un altro progetto che sta scatenando il calcio internazionale. Dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, arriva la proposta dei Mondiali ogni due anni o Mondiale Biennale. Ci sono state degli incontri di Infantino con diverse federazioni e anche Arsene Wenger, responsabile tecnico della riforma del Mondiale. La Uefa, rappresentata da Cefarin, che aveva contrastato il progetto della Superlega, è contro questo progetto. Al momento si parla di 12 federazioni nazionali, appoggiate dalla Uefa, che potrebbero decidere di uscire dalla Fifa e promuovere azioni di contrasto.

Cosa significa Mondiali ogni due anni, cosa comporterebbe?

Stiamo vedendo tutti quanti, anche con l’Italia, che cosa significa avere un Europeo concluso con la vittoria, le qualificazioni ai mondiali da affrontare, i campionati da portare avanti, altre competizioni biennali come la Nations League. Insomma, un calendario calcistico pienissimo per i giocatori e tempi di recupero e riposo sempre più stretti. La vita professionale diventerebbe piena anche per chi supporta professionale e a livello organizzativo i giocatori o la preparazione dei campi sportivi, delle strutture di allenamento e preparazione. Pensiamo ad esempio allo Stadio Olimpico, si è parlato nei giorni scorsi di un campo talmente rovinato da troppi eventi importanti da rovinarlo e renderlo impossibile per il gioco. La prossima partita della Nazionale contro la Svizzera necessiterà o di un campo “rimesso a nuovo” o altra sede. Certo, ci sono settori collegati, pensate alle scommesse sportive (clicca qui come approfondimento) che ne trarrebbero vantaggio commerciale. Non è detto che tutti i club e le federazioni nazionali che sono coinvolte direttamente in campo ne trarrebbero dei vantaggi, diminuiscono i tempi di recupero, il carico mentale sarebbe superiore, anche i giocatori dovrebbero scegliere mentalmente se essere preparati e predisposti più per il proprio club o per la propria squadra nazionale. Una recente conferenza stampa di Sarri, allenatore della Lazio fa riflettere, quando afferma ci si allena più nelle squadre nazionali che nei club, il calcio è show oggi come oggi. Chiaramente il tutto è per spiegare il proprio modo di vivere e vedere questo sport ed essere allenatori, parole però che precedono di poco i fatti raccontati.

Gli inizi del progetto del Mondiale biennale, le prime indiscrezioni e le prime federazioni a dire no.

L’Italia si apprende è tra i primi paesi a dire no, ci sono dichiarazioni e richieste a Infantino di non portare avanti il progetto del Mondiale biennale. Avrebbe ripercussioni gravissime sul calcio internazionale e locale.

Invece, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Isole Faroe si sono definite le federazioni del Nord in un comunicato firmato dai paesi elencati. Si denuncia azioni contro il progetto della Fifa della Coppa del Mondo Biennale se ci fosse l’approvazione. La Uefa appoggia questi paesi e anche Italia e alcuni paesi dell’America Latina che contrastano il progetto. L’elenco però deve crescere sopra le cento federazioni nazionali per avere un peso, perché le squadre sono 211 e i paesi a favore sono al momento tantissimi.

Le indiscrezioni sulla dozzina di federazioni nazionali pronte ad uscire dalla Fisa arrivano dall’Associated PRess che ha anche raccontato fatti provenienti da fonti Uefa riservate.