George Weah, 55 anni divisi tra calcio, politica e religione. Indimenticabile la sua falcata.

George Weah, 55 anni divisi tra calcio, politica e religione. Indimenticabile la sua falcata.

L’ex attaccante del Milan festeggia i suoi 55 anni. Ricordiamo il suo pallone d’oro del 1995 ma anche i suoi impegni in politica, in famiglia e nella religione. Mai spenta la sua passione per lo sport.

Lo sport per chi lo gioca e per chi lo guarda è vita e molti spettatori amano scommettere on line sui campioni e sulle squadre. Vi ricordiamo il sito Babibet che vi permette di scommettere online in tutta tranquillità.

Carriera da calciatore

George Weah oggi cinquantacinquenne è stato nell’epoca moderna uno dei più grandi attaccanti. Lo abbiamo visto giocare in Italia, Francia e Inghilterra e le squadre della sua vita sono state il Milan, il Monaco e Psg.

Nella carriera ha messo a segno ben 200 gol, tra questi ricordiamo quello contro il Verona nel 1996 con un inarrivabile coast to coast. Unico calciatore africano a vincere nel 1995 il Pallone d’Oro.

In campo attaccante sia fisico che tecnico, metteva a segno gol, voleva accanto un’altra punta e faceva giocare bene anche i compagni di squadra. Nella storia del calcio rimane la sua falcata e i giocatori africani si sono ispirati spesso a lui.

La politica.

Presidente della Liberia dal 2018. Nel 2005 perse contro Ellen Sirleaf Premio Nobel e questo lo portò a studiare perché nel mondo della politica non basta un cognome famoso. A 40 anni nel 2006 prese il diploma poi nel 2011 due master uno in pubblica amministrazione e l’altro in business management in Florida alla DeVry University.

In una sua dichiarazione: “sicuramente la gente pensa che essendo un ex calciatore non possa essere in grado di gestire un Paese. Secondo me è possibile visto il mio amore per la Liberia e per il popolo. Nel mio incarico a Presidente riuscirò a dare molto.

Anche nello sport quando ho iniziato non pensavo certo di diventare il miglior calciatore al Mondo e di vincere il Pallone d’Oro ero solo spinto dalla passione e dalla voglia di lavorare. Ora non sono cambiato.”

La sua vita

Poverissimo alla nascita e durante la sua crescita è vissuto mangiando riso come principale alimento. Anche oggi quando mangia riso gli torna in mente la sua infanzia “riso, solo riso non avevamo altro. La fame era continua e in una stanza comune dormivamo in 14. Il letto era per mia nonna mentre noi fratelli dormivamo sul pavimento.

I miei genitori si erano separati e lontani così mia nonna aveva affittato le stanze della casa e ci aveva radunato in un’unica stanza. Ancora oggi non lascio mai qualcosa nel piatto. Tutto ciò che avanza lo lascio per i pasti successivi”.

La religione per Weaher

Nasce cristiano per poi convertirsi per un periodo all’Islam ma torna dopo la morte della nonna cristiano. Prima delle partite si isolava per pregare e diceva di Allah: “è tutto per me. Io prego sempre, in una giornata anche cinque volte.

Prego anche quando cammino, gioco e se non riesco a rispettare il Ramadan lo recupero. In questo modo cerco di essere un buon mussulmano. Ho frequentato anche la scuola coranica.” Grande rispetto per i cristiani ha avuto ed ha ancora oggi per i cristiani. Molto rigoroso e devoto con la preghiera.

La famiglia e i figli

La moglie di George Clar è giamaicana, è una donna avvocato e abile negli affari. Dai figli è considerata “la regina del castello”. La coppia ha tre figli, George, Martha e Timothy. Timothy ha 21 anni e gioca nel Lille e nella nazionale statunitense.

Come ruolo ha quello del padre attaccante ma non è ai suoi livelli. 8 partite in questa stagione ma il gol ancora non è arrivato. George fratello maggiore ha 34 anni ed una carriera meno fortunata del fratello.

Lo sport nella vita di George

Sempre presente lo sport nella sua vita e quando non ha impegni assiste dal vivo alle partite o le guarda alla tv. A volte con gli amici gioca ma il suo fisico non è più molto atletico mentre la testa ed il cuore sono ancora in campo. In Liberia il nuovo ospedale ed il mercato portano il numero 14 lo stesso che George aveva sulla maglia.

Il nuovo ospedale è stato inaugurato da poco e dispone di 150 posti letto. Si trova all’interno della base dell’esercito. “mi sento felice ed orgoglioso perché in tempo di record è stato realizzato il mio sogno” queste le parole di George che lo considera un regalo per il Paese e per se stesso.